Il testo è ripreso dall’opuscolo informativo „Salute mentale – che cos’è?“, (pag. 17-21), pubblicato dalla Provincia Autonoma di Bolzano, Ufficio Distretti Sanitari (2. edizione riveduta e corretta)
Provare ansia è normale
L’ansia è un’emozione d’importanza vitale che proviamo quando ci sentiamo esposti ad un pericolo o ad una minaccia. Essa induce nel nostro organismo una situazione di particolare allerta, anticipa la percezione del pericolo ancor prima che questo sia chiaramente identificato, e ci stimola a fuggire o a combattere. Si tratta di una condizione di breve durata, necessaria per reagire in modo adeguato, ma che può anche diventare sproporzionata agli stimoli e peggiorare l’adattamento all’ambiente.
L‘ansia si manifesta sempre a tre livelli: corporeo, psichico e del comportamento
Il corpo manifesta l‘ansia con un aumento della tensione: il cuore batte più veloce, il respiro risulta accelerato, la pressione sanguigna sale, i muscoli si tendono ed iniziano a tremare, si suda freddo e la salivazione diminuisce. Altri possibili sintomi dello stato ansioso sono: il dolore toracico, il senso di oppressione o di vuoto nella testa, di vertigini, di difficoltà nella digestione e l’insensibilità degli arti.
A livello psichico si ha la sensazione di perdere il controllo, di avere un infarto, di essere sul punto di impazzire o di morire. Disperazione e pensieri come „sono disperato“, „devo andarmene da qui“ o „sta per succedere qualcosa di terribile“ sono caratteristici di un forte stato ansioso (catastrofismo). Nel comportamento l‘ansia si può manifestare attraverso una forte agitazione con tendenza a rifuggire o ad evitare le situazioni ansiogene. E‘ importante che ciascuno conosca il proprio modo di reagire all‘ansia. Solo così essa risulterà più comprensibile e dunque meno minacciosa, consentendo una reazione adeguata. L’ansia è un’emozione normale quando è proporzionata alle circostanze e quando produce una risposta utile. Le sindromi ansiose dipendono sempre da una gestione errata di processi di per sé normali.
L’ansia può invece essere un sintomo di disturbo psichico quando:
- si manifesta senza motivo apparente, ossia in situazioni assolutamente innocue,
- si presenta con eccessiva frequenza o intensità,
- dura troppo a lungo, – porta alla perdita di controllo,
- è causa di forte disagio psicologico,
- porta ad evitare determinate situazioni della vita quotidiana.
Si calcola che il 10% circa della popolazione sia affetto da sindromi ansiose, più le donne che gli uomini. Quando la sindrome ansiosa si protrae a lungo insorgono spesso sintomatologie depressive quali abbattimento, senso d’impotenza e spossatezza che inducono a ritrarsi sempre più dal proprio ambiente. Non di rado le persone tentano di combattere l’ansia facendo uso di alcol e tranquillanti. Depressione e dipendenza da alcol o tranquillanti sono dunque le patologie più frequentemente associate alla sindrome ansiosa. Esse costituiscono dunque i disturbi psichici più diffusi al mondo e colpiscono. Le sindromi ansiose producono stati di grande disagio psicologico. Quanto più precoce è il trattamento, tanto maggiore è la probabilità di prevenire eventuali patologie associate all’ansia.
I tre volti della sindrome ansiosa: panico, fobia e ansia generalizzata
Il disturbo da attacchi di panico è caratterizzato da episodi d’ansia ricorrenti ed improvvisi, apparentemente immotivati. I sintomi più appariscenti sono vistose reazioni organiche quali palpitazioni cardiache, dolore toracico, vertigini e senso di soffocamento, seguite dalla paura di perdere il controllo, d’impazzire o di morire. Benché gli attacchi di panico nei maggior casi non durino che pochi minuti, i soggetti colpiti ne escono fortemente provati. La paura di morire, in particolare, porta sovente al ricovero d’urgenza in ospedale, dove non vengono però accertati disturbi organici significativi. Le persone che hanno già vissuto parecchi episodi di panico vivono inoltre spesso nella continua preoccupazione che questi si possano ripetere. É dunque l’ansia stessa a generare stati ansiosi. Questa ansia anticipatoria aumenta lo stato generale di tensione fisica e psichica, rendendo ancora più probabile la comparsa di ulteriori attacchi di panico.
Gli stati d’ansia riferiti esclusivamente a determinati oggetti o situazioni vengono definiti fobie. Si possono ad esempio sviluppare fobie nei confronti dei serpenti, del sangue o dei cani. Le fobie possono riguardare anche il rapporto con altre persone (fobie sociali) o i luoghi in cui non sembra possibile ottenere soccorso immediato (agorafobia), per esempio perché c’è molta folla o si è soli. I fobici cercano di evitare sempre di più le situazioni, gli oggetti o gli esseri che potrebbero scatenare in loro uno stato d’ansia. Questo comportamento rinforza la paura e, specie se esteso a più situazioni, può compromettere gravemente l’autorealizzazione di questi soggetti nella società causandone persino l’isolamento. Diversamente da quanto accade negli attacchi di panico e nelle fobie, l’ansia si può sviluppare anche in modo latente e progressivo, manifestandosi per mesi solo come stato di costante inquietudine, preoccupazione o tensione. Le persone colpite sviluppano una serie di timori immotivati per qualsiasi aspetto della loro esistenza. L’ansia non è dunque circoscritta a situazioni particolari, ma investe in modo continuo l’intera vita quotidiana. In questi casi si parla di sindrome ansiosa generalizzata. A questa condizione si associano problemi di ordine fisico quali disturbi del sonno, vertigini, dolori allo stomaco e vampate di calore. I soggetti colpiti si sentono inoltre spesso incapaci di rilassarsi ed appaiono irritabili e irrequieti.
Le sindromi ansiose possono dipendere da molti fattori
Stress e preoccupazioni hanno effetti sia sul corpo sia sulla psiche e reciprocamente una patologia fisica è fonte di stress e preoccupazione, quindi spesso le cause si intrecciano e si aggravano. In alcuni casi la sindrome ansiosa dipende da una patologia del corpo, per esempio l’ipertiroidismo. In altri casi la predisposizione alla reazione ansiosa è parzialmente ereditaria. Anche delle brutte esperienze infantili possono costituire terreno fertile per lo sviluppo di un comportamento ansioso. Le sindromi ansiose possono infine derivare dal mancato apprendimento di determinati comportamenti, quali la capacità di imporsi, di dire di no o di parlare di fronte ad altre persone. Nella maggior parte dei casi, però, la sindrome ansiosa viene scatenata da uno stress psichico improvviso o protratto nel tempo. Si osserva comunque una frequente concomitanza di più di uno dei fattori descritti. L‘ansia può diventare una malattia quando non viene affrontata correttamente. Essa infatti costituisce un problema nel momento in cui si trasforma in un circolo vizioso di ansia anticipatoria, catastrofismo, angosce e sintomi organici.
Affrontare l’ansia è il modo migliore per vincerla
Alcuni soggetti fobici riescono a superare da soli le proprie ansie, esponendosi intenzionalmente e ripetutamente alla situazione ansiogena, fino a quando non riescono a sopportarla. Le sindromi ansiose possono essere curate efficacemente da parte degli operatori sanitari di base (medico ed infermiere) in grado di insegnare la pratica di tecniche di rilassamento, che sono il rimedio più efficace al semplice stress. Anche gli sport di resistenza e lo sforzo fisico possono essere utili. I gruppi di auto-aiuto svolgono un’importante opera d’informazione ed aiutano a superare il senso d’isolamento. Il medico di medicina generale valuta se sussistono cause organiche ed in caso di bisogno invia l’utente dallo psicoterapeuta o da medici specialisti. Lo psicoterapeuta (psicologo o medico) è l’esperto in grado di diagnosticare e trattare nel modo più efficace le sindromi ansiose. Le psicoterapie forniscono al soggetto ansioso gli strumenti utili a vedere le proprie ansie in una prospettiva diversa e sono in grado di curare il 70% delle sindromi ansiose. Lo psichiatra va consultato quando gli altri approcci terapeutici non hanno dato l’esito sperato o se insorgono patologie secondarie.
Se gli attacchi di panico sono frequenti o se il soggetto è anche depresso può essere utile l’uso di farmaci antidepressivi. In caso d’ansia marcata può essere utile l’uso a breve termine di farmaci ansiolitici. Questi farmaci vengono per lo più usati come intervento immediato in quanto attenuano l’ansia anticipatoria e rilassano. Essi però possono causare dipendenza (nel 5% dei casi trattati) o assuefazione. Dopo alcune settimane di trattamento la somministrazione di ansiolitici dovrebbe essere progressivamente ridotta. Talvolta si ricorre alla combinazione di psicoterapia e farmaci per consentire sia un intervento immediato sia un cambiamento duraturo. Le sindromi ansiose possono essere curate in modo mirato ed efficace.